L’All-Star Game di luglio, storicamente, è l’occasione per tirare le fila di quanto successo nella prima metà di stagione: sorprese, delusioni, conferme e tanto spettacolo ci hanno fatto compagnia tre mesi abbondanti di baseball.
Per i ragazzi di Playitusa l’occasione è propizia per parlare di chi si è distinto in questa prima parte di annata: attraverso alcuni articoli che andremo a sviluppare nei prossimi giorni, vedremo chi più si è fatto notare. Si andrà dagli hitters, categoria odierna, ai lanciatori, ai giovani.
TOP HITTERS
Aaron Judge (RF, New York Yankees)
Si parte dalla sensazione dell’anno: Aaron Judge sta semplicemente spaccando la pallina da inizio stagione, la prima a tempo pieno in MLB. Nel 2016 era stato promosso e aveva giocato 27 partite ma nulla lasciava presagire una tale esplosione. Ecco alcuni suoi dati:
Tutto molto impressionante per un ragazzo che non è più giovanissimo (25 anni) ma che sta avendo una delle migliori stagioni da rookie che la storia ricordi. Purtroppo gli Yankees hanno avuto un pessimo giugno che li ha allontanati dai leader divisionali Red Sox, ma se i lanciatori troveranno nuovamente un buon stato di forma allora le cose potrebbero mischiarsi di nuovo.
Paul Goldschmidt (1B, Arizona Diamondbacks)
Se Arizona sta vivendo la propria miglior stagione dal 2011 a questa parte, buona parte del merito va ad una rotazione eccezionale: Zack Greinke, Robbie Ray, Taijuan Walker e Zach Godley e Randall Delgado hanno infatti tutti una ERA inferiore a 3.50. Ma anche le prestazioni dei battitori sono da meno e, anche se sarebbero da menzionare le prestazioni di Jake Lamb e Chris Owings, la faccia migliore è quella di Paul Goldschmidt, il quale a 29 anni è appena stato convocato per il suo quinto All-Star Game ed è in linea per la miglior stagione in termini numerici della sua carriera. Ecco i suoi numeri:
Con la presenza di Arizona, Colorado e LA Dodgers, la NL West è una division iper-competitiva, con tre squadre ad avere un record positivo, quando le altre due della National ne hanno appena una.
Joey Votto (1B, Cincinnati Reds)
Piano a dare per morto il nostro canadese! Dopo un 2014 che faceva pensare a un declino del prima base di Cincinnati, Votto si è ripreso con due buone stagioni ma in questo 2017 è esploso ancora una volta, ed è in linea per battere alcuni dei suoi già impressionanti record:
Votto è il solito cagnaccio da affrontare, paziente e gran valutatore di lanci, ed il gran numero di BB sta a dimostrarlo. Ma basta che il lanciatore commetta un piccolo errore e subito viene punito. Ciononostante, Cincinnati continua il trend negativo e langue in fondo alla già deludente NL Central, senza speranze di risalita a breve termine.
Bryce Harper (RF, Washington Nationals)
Pur in una NL East derelitta e priva di ostacoli (nemmeno i Mets martoriati dagli infortuni possono in questa stagione fare qualcosa) i Nationals mettono in mostra individualità a profusione (Scherzer, Strasburg e Gonzalez tra i lanciatori, Ryan Zimmermann, Daniel Murphy e altri tra i battitori) ma non possono prescindere dalla loro predestinata stella, che ha solo 24 anni ma oramai è alla sesta stagione in MLB.
Sebbene non guidi in nessuna statistica, Harper è solido in ogni dove e possiede una carica agonistica che guida i propri compagni. Ora la parte complicata: i Nationals hanno recentemente sempre fatto delle grandi regular season salvo poi impantanarsi nel playoff. Riusciranno a sfatare la maledizione?
Jose Altuve (2B, Houston Astros)
15 partite di vantaggio sulla seconda dopo metà stagione è un margine di assoluta garanzia, ed è quanto gli Astros sono riusciti ad accumulare su Angels e compagnia, tutte con record negativo e ben al di sotto delle attese nel caso di Texas e Seattle. Tra i vari giocatori che svettano, non si può non nominare il più piccolo di essi, Jose Altuve, il quale unisce a grandi doti difensive anche un rendimento offensivo di livello.
In queste ultime stagioni, Houston si sta rifacendo dei recenti anni in tripla cifra di sconfitte, però adesso inizia ad essere oltremodo necessario un ulteriore passo: il talento per vincere una serie di playoff c’è, e magari anche per procedere molto in postseason, nonostante la presenza di alcune squadre leggermente più attrezzate.
Charlie Blackmon (CF, Colorado Rockies)
Tutte le squadre finora analizzate attraverso i loro giocatori hanno rispettato, nel bene o nel male, le aspettative che si avevano su di esse: chi, invece, sta ricoprendo il ruolo di principale sorpresa sono i Rockies, i quali erano attesi a un 2017 interlocutorio ma che sono stati per un certo periodo la miglior squadra della NL e ora rientrano comunque ancora nelle migliori cinque. Tra i più performanti giocatori della squadra troviamo il barbuto Charlie Blackmon:
Già nel 2016 Blackmon aveva mostrato importanti segni di una transizione da rapido esterno centro specializzato nel rubare basi a giocatore con una maggiore attenzione verso un approccio di potenza al box di battuta. Basti pensare che il suo record di HR è di 29 (ottenuto nella scorsa stagione) e che nel 2017 è già a 19, ottenuti nel 2014 ma in 154 partite. Al momento i Rockies hanno un notevole vantaggio sugli inseguitori per la Wild Card (va anche detto che sole 5 squadre in NL hanno un record positivo) ma attenzione a non abbassare la guardia.