Outlook Festival Final Chapter – Recap

Eccoci dunque all’ultimo step del nostro soggiorno a Fort Punta Christo, inutile soffermarsi sui consueti paragoni con l’impotenza nostrana al confrontarsi con la produzione esagerata dell’Outlook Festival, alla fine della fiera la mano del professionista britannico si vede e soprattutto si sente.

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Una vacanza nel mare croato incensata di musica sublime e clima festaiolo, questo è più o meno quello che propone l’organizzatore dell’evento alle nuove generazioni di teen-agers inglesi; se facciamo il confronto con i loro padri che si sfondavano alla stessa maniera nei club delle Baleari, il passo è breve: dagli hotel a buon mercato delle isole spagnole, al campeggio naturalistico in un habitat selvaggio, dagli afterhours smodati nelle discoteche di Ibiza e Majorca, al ben più rivitalizzato liveshow in location tutte da scoprire, dall’esplosivo incontro con l’altro grande fruitore di questo cocktail ovvero l’hooligan olandese medio, al ben più educato e rispettoso dell’ambiente circostante green-living odierno.

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Generazioni diverse, ma la sostanza non cambia: mare + divertimento + elettronica = UK Holiday! Dalla Spagna alla Croazia dunque per un evento che sta facendo la storia della soundsystem culture, soprattutto per la quantità di artisti che si sono alternati in questi giorni (oltre 160) tra reggae, dubstep, house, funk, grime, hiphop, techno, drum and bass e chi più ne ha più ne metta; il meccanismo di scelta messo in atto dall’Outlook Festival è veramente qualcosa di inaudito: tanti differenti stage per tanti differenti gusti musicali, manco fosse un catalogo Beatport.

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Un’organizzazione maestosa, maniacale a tal punto che non una carta per terra è stata vista in tutto il perimetro del parco naturale; sorvegliata a vista da un servizio d’ordine presente ma per niente invasivo, ha ricostruito a tavolino tutto il necessario che servirebbe ad una qualsiasi comunità cittadina che si rispetti: dal posto di primo soccorso all’internet point, dall’ufficio informazioni al customer care, dal merch-shop alla varietà di ristorantini etnici (molti dei quali importati direttamente da Londra). E anche noi oggi, dopo 3 giorni trascorsi su e giù per The Clearing, The Harbour, The Void / Arena 6, The Moat, The Garden, la Mungo’s Arena, la Noah’s Ballroom e il Fort Arena 1, camminando per chilometri fra hipster di ogni tipo, scoppiatoni, fashion victims, rastafari, gabbers, punkabbestia (pochi per la verità) e freak di tutte le categorie, abbiamo deciso di sollazzarci nel famigerato Beach Stage.

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Di fronte l’entrata del festival, affiancato a Camping Brioni (ricovero post traumatico degli avventori di questa mecca del bass-sound), sorge una spiaggetta, dove rilassarsi godendosi tramonti da cartolina al ritmo della migliore chillout music in circolazione; infatti la caletta gode di un palco improvvisato, allestito dentro una capanna rialzata dove si alterneranno per 5 giorni tons of djs nonché live strumentali di tutto rispetto. Approfittando così del funk disarticolato di Alexander Nut, che sebbene venga snobbato dai più alle prese con aperitivi di ogni tipo, ci facciamo coinvolgere in un tour lisergico fra le creature mitologiche che popolano questi lembo di terra. Un appassionato trip nella Camden Town estiva rigorosamente senza “turista italiano / cerca amici protopunk da centro commerciale”, che più che incuriositi ci rende partecipi del sollazzazamento generale. Ma la vetta del rilassamento fisico e morale la raggiungiamo durante la performance di Fatima: latin funk tutto percussioni e hammond che gonfia la platea e allo stesso tempo scioglie i muscoli prima di quella che sarà la nottata di Dj Premier e Gramatik.

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Ragazzi siamo davvero al capolinea, tristi ma saturi troviamo le forze per imbatterci ancora nel live di Finwa, tramonto finito e apertura ufficiale dell’ultima techno-night … tra bpm che corrono come hot-rod e l’esercito della notte che avanza per i bui sentieri come l’Armata Brancaleone alle crociate, salutiamo l’Outlook Festival edizione 2014! Arrivederci Amore Ciao direbbe qualcuno, noi ci accontentiamo di ringraziare Majestic Athletic Europe (tra gli sponsor di quest’edizione) per l’ospitalità, rinnovando la possibilità di ritrovarci di nuovo a Pola, Croazia, l’anno prossimo.

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www.outlookfestival.com
http://majesticathletic.eu/

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