NFL Week 6: il punto di svolta della stagione

Avete presente quanto successo finora? Upset in cui squadre nettamente favorite puntualmente perdono contro avversari in crisi, infortuni a superstar e dulcis in fundo touchdown di special team? Ecco, la sesta settimana di NFL altro non è che un fedele riassunto delle prime domeniche di campionato: tenetevi forte, che qua c’è parecchio da raccontare.

Articolo a cura di PlayitUSA

La notizia della domenica viene sicuramente da Minneapolis, dove i Vikings hanno battuto 23 a 10 dei Packers privati praticamente da subito di Aaron Rodgers: dopo aver già lanciato l’ovale il numero 12 viene abbattuto da Anthony Barr che lo costringe a cadere rovinosamente sulla spalla destra, rompendogli così la clavicola che probabilmente gli costerà tutto il resto dell’anno. Senza il proprio condottiero l’attacco di Green Bay non è in grado di muovere le catene -4 su 17 nei terzi down- e nonostante qualche turnover creato dalla difesa, Hundley a sua volta commette troppi errori venendo intercettato per tre volte: a Minnesota per vincere bastano una manciata di field goals e i due TD di Jerick McKinnon, in grado di colpire sia per vie terrene che su ricezione. La situazione per i Packers diventa disperata, in quanto senza Rodgers under center una squadra così falcidiata dagli infortuni probabilmente avrà seri problemi a strappare un pass per la offseason: discorso contrario per i Vikings, in quanto a breve potrebbe ritornare Bridgewater.

Segnali di risveglio da Jay Ajayi: quando riesce a correre con efficacia, Miami è spesso in grado di vincere.

Il primo upset della giornata arriva invece, ancora una volta, dalla nuova casa dei Falcons dove Atlanta è stata rimontata e sconfitta per 20 a 17 da Miami: Cutler non brilla -lanciare 151 yards in 33 tentativi è qualcosa di ridicolo… o da Flacco- ma riesce a trovare due volte i sei punti pescando Stills e Landry in end zone. Il vantaggio di 17 punti con cui Atlanta inizia il secondo tempo viene gradualmente cancellato grazie soprattutto ad un fantastico Jay Ajayi in grado di correre per 130 yards, con 96 di queste venute dopo il primo contatto: il 91.0 con cui PFF ha valutato la sua partita ci indica che il runningback finalmente è stato in grado di trovare del successo in un attacco in cui, per una volta, qualcosa è stato prodotto. Atlanta avrebbe l’opportunità di vincere o almeno di pareggiarla, ma Ryan si fa intercettare da Reshad Jones vanificando così il drive finale: Super Bowl hangover per l’MVP?

Ci si attendevano fuochi d’artificio ed una pioggia di punti dallo scontro fra Lions e Saints e si può dire che non siamo stati delusi: il 52 a 38 con cui New Orleans supera Detroit è il risultato di una partita durata quasi quattro ore in cui Detroit, a tratti sotto anche di 35 punti, semplicemente ha rifiutato di arrendersi ed è riuscita a segnare TD in ogni modo immaginabile. Mi servirò dell’aiuto di un numero per spiegare la pazzia di questa partita, il numero cinque: ben cinque touchdown sono stati messi a segno da difesa o special team, in quanto New Orleans è riuscita a mettere punti a tabellone tramite due pick six ed un fumble recuperato in end zone, mentre Detroit tramite una pick six -molto simile a quella con cui Cameron Jordan ha chiuso la partita- ed un punt return. Partita clamorosa quella di Jordan che è riuscito a riempire la sua statsline in ogni modo immaginabile: 5 tackles, 2 sacks, una pick six e tre passaggi deviati sulla linea di scrimmage ci mettono davanti agli occhi una delle partite difensive più complete degli ultimi anni.
Sopravvivono alla disperata rimonta dei Buccaneers i Cardinals, vittoriosi per 38 a 33: Arizona arriva a metà partita con 31 punti di vantaggio e con il QB avversario sulla sideline, poiché la partita di Winston finisce dopo poco più di un quarto a causa di un infortunio alla spalla, ma nonostante ciò riesce quasi a farsi recuperare dalla furia di Ryan Fitzpatrick. Chiediamo noi tutti -me compreso- scusa ad Adrian Peterson: l’acquisizione dell’ex Saints personalmente mi aveva fatto storcere il naso, ma 134 yards e due TD dopo è necessario ammettere l’errore e ricordarci che stiamo parlando di uno di quei giocatori in grado di beffare costantemente la logica e la razionalità. Impossibile decifrare questi Cardinals, in quanto dopo il 31 a 7 contro gli Eagles questa vittoria era impronosticabile, ma nel caso in cui il running game iniziasse effettivamente a produrre consistentemente qualcosa, attenzione che dal caos della NFC West potrebbero emergere proprio loro.

Vincono Houston, Chicago, New England e Washington.
Continua il Watson Show a Houston dove i Texans abbattono 33 a 17 i Browns. Watson, come dicevo, è magnifico e lancia 3 TD, regalando ai suoi un vantaggio troppo consistente per poter dare a Cleveland la possibilità di rimontare; partita stupenda quella del cornerback Johnathan Joseph che si guadagna uno spaziale 97.5 di valutazione PFF concedendo solo 6 yards su 6 targets ed intercettando ben due palloni. Chicago ha la meglio su degli inguardabili Ravens scampandola 27 a 24 dopo un supplementare: l’attacco di Baltimore è ancora una volta ridicolo – Flacco si fa intercettare due volte lanciando solamente 180 yards in 41 tentativi- e nonostante la furibonda rimonta permessa da due touchdown dello special team -uno su punt return ed uno su kickoff return- i Bears sfruttano la magnifica prestazione di Jordan Howard, in grado di correre per 167 yards, per mettere a segno il field goal della vittoria.

Per l’ennesima volta, cos’è una catch?

Vince soffrendo New England: sentiremo parlare a lungo del 24 a 17 con cui i Patriots hanno avuto ragione dei Jets, in quanto gli arbitri annullano clamorosamente un touchdown a Seferian-Jenkins a causa, ancora una volta, della poca chiarezza sul termine “catch”, poiché invece di dare i 6 punti a New York viene deciso di assegnare la palla ai Pats dopo il touchback perché la palla inizia a muoversi fra le mani del tight end prima che questi entrasse in end zone. Prestazione ancora una volta insufficiente quella della difesa di Belichick, in grado di concedere 354 yards a McCown: Brady arranca per lunghi tratti della partita ma riesce a connettere con Gronkowski per due touchdown fondamentali. Nel giorno in cui Hoyer viene panchinato per il rookie Beathard, Washington la spunta per 26 a 24 sui 49ers: quinta sconfitta -su sei- con uno scarto inferiore-uguale ai 3 punti per i Niners. Cousins si carica la squadra sulle spalle lanciando per 330 yards e due TD ed il rushing TD decisivo: San Francisco sembra però avere un quarterback a cui concedere la possibilità di giocare per il resto della stagione, poiché con lui under center l’attacco ha effettivamente iniziato a carburare.

Trovano la W entrambe le squadre di Los Angeles ed i New York Giants.
Grazie al proprio special team, i Rams hanno la meglio sui Jaguars per 27 a 17: Pharoh Cooper apre le danze riportando in touchdown il kickoff e successivamente sempre lo special team riesce a bloccare un punt, recuperare il pallone e mettere a tabellone altri sei punti riportandolo in end zone. Fournette dal canto suo è fenomenale come sempre, in quanto il primo pallone da lui toccato viene trasformato in un touchdown da 75 yards, ma il resto dell’attacco dei Jags -ehm, Bortles- fa troppo poco per mettere la squadra in condizione di vincere. Grande prova, come sempre, di Aaron Donald, che tramite due sacks e sei pressioni è stato in grado di guadagnarsi una valutazione PFF di 91.7.
Seconda vittoria consecutiva per i Chargers, vittoriosi per 17 a 16 su Oakland: Carr è l’ombra di sé stesso e viene intercettato due volte mentre dall’altra parte Melvin Gordon fa quello che vuole guadagnando 150 yards totali e mettendo a segno entrambi i touchdown di LA. La stagione di Oakland sta prendendo veramente una brutta piega in quanto questa è la quarta sconfitta consecutiva per i ragazzi di coach Del Rio. A sorpresa -è lecito a questo punto continuare a parlare di sorprese in una stagione come questa?- New York annienta Denver a Mile High imponendosi per 23 a 10: Eli Manning completa solamente 11 passaggi -trovando il rookie Engram in cinque occasioni fra cui un touchdown- poiché a muovere le catene ci pensa il runningback Darkwa correndo per 117 yards contro la miglior rushing defense della lega. Siemian è disastroso e lancia due intercetti, fra cui una pick six riportata da Janoris Jenkins, ed ecco spiegato l’upset: clamorosa occasione buttata per i Broncos che ora sul 3-2 gettano alle ortiche una clamorosa occasione per avvicinarsi a Kansas City in quanto…

La faccia di Cameron Heyward riassume perfettamente il nostro stato d’animo ogni volta che vediamo AB toccare il pallone.

… Pittsburgh si scrolla via le voci di crisi battendo 19 a 13 i Chiefs: la difesa degli Steelers neutralizza il prodigio Hunt concedendogli solamente 21 rushing yards -anche se per “rimediare” se ne procura 89 ricevendo- e l’attacco sfrutta la giornata di grazia di Bell e Brown per mettere a tabellone i punti sufficienti per avere la meglio su KC.
Parlavamo di Bell e Brown: il primo è in grado di correre per 179 yards ed un touchdown mentre l’eccentrico numero 84 riceve 8 palloni per 155 yards ed il fantastico TD con cui Pittsburgh ipoteca la vittoria, ed entrambi sono stati in grado di ricevere votazioni PFF superiori al 90. Prima metà di partita da incubo per KC che riesce a guadagnare solamente la miseria di 6 yards totali: il risveglio dell’attacco avviene troppo tardi, e il drive della disperazione muore quando Smith, sul 4&18, lancia la palla in terra di nessuno consegnando così a Pittsburgh la quarta vittoria della stagione e la leadership della AFC North.
Finito questo articolo vorrei che vi fermaste un attimo a riflettere su quanto sta succedendo in questa stagione: avete mai visto qualcosa del genere?