Week 17: Arrivederci, Regular Season

Nonostante la maggior parte della playoff picture fosse già definita, l’ultima settimana di regular season ha avuto modo di regalarci partite decisive o per entrare ai playoff, vedi Green Bay-Detroit o New York-Washington, oppure per migliorare la propria posizione nel tabellone e guadagnare il fattore campo, importante più che mai nei playoff.

Articolo a cura di PlayitUSA

Partiamo proprio dallo scontro andato in scena al FedEx Field di Washington, dove Kirk Cousins stecca nella partita più importante della propria giovane carriera: il 19 a 10 con cui i Giants si sono imposti sui Redskins, lascia fuori la squadra della capitale dalla postseason e fa apparire il rinnovo del quarterback tutto fuorchè scontato. Con il quinto seed della NFC in cassaforte, i problemi di motivazione (creati dai giornalisti) che avrebbero dovuto segnare la partita dei Giants e regalare l’accesso ai playoff ai Redskins non si vedono e la difesa di coach Spagnuolo si dimostra pronta per una cavalcata a gennaio: sono solo 4 i first down conquistati nella prima metà di gioco da Cousins e compagni, metà conclusa 10-0 per i ragazzi di coach McAdoo, che dopo un intercetto in redzone concedono 10 punti nei due drive successivi. Un piazzato di Gould riporta i Giants in vantaggio e con la stagione in bilico, il secondo intercetto della giornata di Rodgers-Cromartie tramortisce definitivamente le speranze dei Redskins, che subiscono pure touchdown quando ad una manciata di secondi dalla fine, nel classico e disperato gioco di lateral pass che comporta l’ultima azione di una partita in equilibrio, Wade riporta in endzone il fumble (lateral pass) perso da Jordan Reed. Sconfitta pesantissima quella subita da Washington, capace di collezionare due misere vittorie nelle ultime sei partite: appare chiaro che per questo motivo Cousins non potrà pretendere un contratto “alla Andrew Luck”. Dimostrazione di forza impressionante da parte dei Giants, che adesso se la vedranno con…

… Con i Packers, che tornano sul trono della NFC North vincendo per 31 a 24 contro i Detroit Lions.

Non si può dire che Aaron Rodgers (numero 12) non sia un uomo di parola: Packers, più pericolosi che mai, ai playoff.

Sul 4-6, reduci da una serie di sconfitte piuttosto preoccupante, troppi (me compreso) si erano affrettati a tagliar fuori Green Bay dallo scenario playoff: con una prova che riassume perfettamente il suo mese di dicembre, Aaron Rodgers si carica sulle spalle l’attacco dei Packers e lanciando 300 yards (completando quasi il 70% dei passaggi tentati) e 4 TD, trascina i Packers al titolo di una division in mano ai Vikings fino a metà ottobre circa, poi dai più data ai Lions fino al definitivo sorpasso di ieri. Questa sconfitta non costa la stagione a Detroit: in ballo c’era “solamente” il titolo divisionale ed una partita in casa in quanto, dopo la sconfitta dei Redskins, entrambe le squadre erano automaticamente qualificate per la postseason. Dunque domenica prossima vedremo uno degli attacchi più caldi della lega, quello di Green Bay, affrontare una difesa che ha trascinato quasi da sola il resto della squadra ai playoff, mentre il giorno prima Detroit dovrà andare a far visita ai Seahawks, squadra indubbiamente in difficoltà a questo punto della stagione: ci sarà da divertirsi.

Per quanto riguarda la AFC, a godere del bye week saranno i New England Patriots ed i Kansas City Chiefs: a determinare ciò ci ha pensato il 24-6 d’orgoglio con cui Denver ha abbattuto Oakland, combinato al netto 35-14 con cui i Patriots hanno sconfitto i Dolphins ed infine il 37 a 27 con cui KC ha battuto San Diego. Non servono particolari giri di parole per spiegare la vittoria dei Patriots: 25 completi su 33 tentativi per 276 yards, 3 TD lanciati da Brady, aiutato dal miglior Edelman della stagione (151 yards ed una segnatura) e dal nuovo arrivato Michael Floyd, che dopo aver già ricevuto un touchdown, porta un fantastico blocco sul touchdown da 77 yards di Edelman. Con questa vittoria i Pats si aggiudicano anche il fattore campo per l’intero corso dei playoff: per andare al Super Bowl, facilmente si deve passare da Foxborough. Ritrovano il successo i Broncos in quella che potrebbe essere l’ultima partita di Gary Kubiak come allenatore NFL, costretto a ciò che sembra essere un ritiro forzato da problemi di salute: ironico come il successo arrivi al termine della giornata di grazia di Booker, autore di 2 TD, e più in generale del running game di Denver, inconsistente per tutto il corso della stagione. Disastrosa la situazione dei Raiders, che perdono per infortunio pure McGloin: contro Houston potrebbe esserci il rookie Cook a dirigere l’attacco. Dopo cinque anni di egemonia Broncos, la AFC West appartiene ai Kansas City Chiefs: facendo più fatica del previsto, e con l’aiuto del solito Hill che questa volta riporta in touchdown un punt return, la squadra di Andy Reid si guadagna il bye week e il divisional round fra le mura amiche, al termine dell’ultima partita di Mike McCoy al comando di San Diego. Infortuni ed intercetti su intercetti di Rivers, però, non sono da attribuire ad un head coach che a mio avviso non avrà problemi a trovare un lavoro per la prossima stagione.

Vediamo velocemente cos’è successo nelle altre partite fra squadre della AFC.

Interprete unico della posizione, ha dimostrato che se si ha più cuore e determinazione degli avversari altezza e peso sono solo numeri: signori, Steve Smith Sr.

Cincinnati chiude la stagione (e l’era Lewis?) con un acuto, battendo 27 a 10 Baltimore, squadra apparsa ancora in confusione per quanto successo domenica scorsa contro Pittsburgh. A trascinare Cinci alla vittoria ci pensa Rex Burkhead con la classica partita della vita da 144 yards totali e due TD, mentre Baltimore e la NFL intera salutano il leggendario Steve Smith, alla sua ultima partita fra i professionisti: ice up sonVittoria all’ultimo secondo per Indianapolis, 24 a 20 sui Jaguars: dopo essersi ritrovati sotto anche per 17 a 0, i Colts vengono presi per mano da Andrew Luck che prima ricuce parzialmente lo strappo, poi a 9 secondi dal termine pesca Jack Doyle in endzone per il touchdown della vittoria. Trovano il quinto successo stagionale i Jets al termine di una prestazione patetica da parte dei Bills, sconfitti per 30 a 10: dopo il licenziamento di Rex Ryan e il conseguente “panchinamento” di Taylor Buffalo si esibisce nella peggior partita della stagione e guidata da EJ Manuel fa sembrare la disastrosa difesa dei Jets quella degli ’85 Bears, in quanto per vedere un TD dei Bills bisogna attendere fino all’ultimo minuto di gioco. Nonostante l’assenza del trio Roethlisberger/Bell/Brown Pittsburgh si impone ai supplementari per 27 a 24 contro Cleveland: il fumble perso da Crowell sulla goal line con poco più di un minuto da giocare porta la partita all’overtime, dove al field goal messo a segno dai Browns risponde Cobi Hamilton con un bellissimo touchdown che regala a coach Tomlin l’undicesima vittoria stagionale. In una partita con ben poco in palio, Tennessee batte Houston 24 a 17 al termine della partita in cui Osweiler torna titolare (suo malgrado) a causa di una concussion subita da Savage: contro dei Raiders senza Carr, vincere è possibile, anche se Houston dovrà fare molto di più, soprattutto in attacco, per passare il turno.

Concludiamo dunque con un riassunto di quanto successo nelle partite con i team della NFC coinvolti.
Con il 38 a 32 con cui hanno battuto New Orleans, gli Atlanta Falcons si guadagnano il secondo posto nella conference e dunque il preziosissimo bye week: magistrale Matt Ryan, che lancia per 331 yards e 4 TD e conferma la propria candidatura al premio di MVP.

I Cowboys e Romo potrebbero essere ai saluti, ma ciò che appare certo è che a squadre come Denver il numero 9 potrebbe tornare molto comodo.

Perdono i Dallas Cowboys, sconfitti 27 a 13 dagli Eagles: vale la pena sottolineare il ritorno in campo di Tony Romo, che giocando un solo drive completa tre passaggi e trova Williams in endzone, dimostrando che qualsiasi team ad un quarterback di distanza dal Super Bowl potrà tranquillamente (infortuni a parte) far conto sul trentaseienne. Chiude bene l’anno Wentz con 27 completi su 43 tentativi per 245 yards, 2 TD e finalmente 0 turnovers: nonostante i naturali alti e bassi che l’età e la posizione comportano, Philadelphia può dire di aver finalmente trovato il quarterback del futuro. Con una prestazione che sapeva tanto da settembre, i Vikings schiacciano i Bears, 38 a 10 il finale. Chicago commette ben 5 turnovers, sfruttati abilmente dall’attacco guidato da Bradford in una giornata in cui il quarterback entra nella storia: il 71.6% di passaggi completati in stagione costituisce la percentuale più alta di completi mai tenuta in regular season, battendo il 71,2% tenuto da Brees nella stagione 2011.  Grazie al 17 a 16 con cui i Bucs l’hanno scampata sui Panthers, Tampa Bay conclude la stagione sul 9-7: dopo un pomeriggio estremamente difficile (ben 3 gli intercetti lanciati) Cam Newton trova Benjamin in endzone a poco più di venti secondi dal termine dei regolamentari, ma il fallimento sulla successiva conversione da 2 punti regala a Winston e compagni la vittoria necessaria per concludere la stagione con un record positivo. Di questi Tampa Bay Buccaneers sentiremo molto parlare negli anni a venire. Senza storia il successo, 44 a 6, dei Cardinals sui Rams: l’attacco di Arizona ha vita estremamente facile contro la difesa dei Rams, anche se quando il proprio attacco guadagna 123 yards totali, probabilmente non è la difesa ad essere il problema principale della squadra. Sarà una offseason molto strana quella dei Cardinals, in apprensione per il fenomeno Johnson, infortunatosi ad inizio partita: il crociato sembra essere ancora intatto, sperando che gli ulteriori esami del caso stabiliscano definitivamente ciò. Vincono ma non convincono pure i Seahawks, che la spuntano sui cadaverici 49ers per 25 a 23: pensare di poter fare strada in offseason al termine di una partita del genere, in cui Seattle ha convertito solamente tre dei dodici terzi down affrontati (contro la peggior difesa della lega), al momento è follia, vedremo se i Seahawks sapranno far passare (ancora una volta) per folli i doubters vari. Per i 49ers invece sarà una lunga offseason, in quanto sia Kelly che il GM Baalke sono stati messi alla porta: si prospettano anni bui, cari tifosi.

Signori, la regular season è finita, teoricamente la mediocrità messa in campo da alcune squadre (Browns, 49ers, Jags e molte altre) dovrebbe lasciare spazio a partite tiratissime ed emozioni che solo la postseason NFL può regalare: per questo motivo la settimana prossima (e le successive) mi troverete ancora qua a raccontarvi quanto successo nel weekend.
Se non vedrete giocare la vostra squadra fino a settembre e siete tristi, rallegratevi: se state leggendo questo vuol dire che avete concluso la stagione con più yards corse del buon vecchio Reggie Bush (-3 yards corse quest’anno)!
Invitandovi a commentare e dirmi le vostre sensazioni su quanto successo quest’anno, vi saluto, ringrazio e auguro un buon 2017, sperando in un anno in cui le giocate in campo torneranno a far più notizia rispetto a scandali e post-game rants vari.
A lunedì!