Nessuno come Tom Brady: rimonta epica e Super Bowl ai Patriots

Storico. Irrazionale. Leggendario.

Mettere insieme frasi di senso compiuto per raccontarvi New England Patriots contro Atlanta Falcons è ancora decisamente difficile, anche se ciò resta tuttavia più semplice di trovare un modo per spiegare cosa questa prestazione significhi per la legacy di Tom Brady: dopo questa notte, solo la sigla G.O.A.T. calza decentemente al numero 12.

Articolo a cura di Mattia Righetti – PlayitUSA

Dopo un mese di noia e livelli di suspence vicini allo zero, si può tranquillamente affermare che questo Super Bowl ci ha fatto recuperare, in una sola partita, tutte le emozioni che sono mancate dall’inizio di gennaio a questa parte: probabilmente abbiamo visto il Super Bowl più bello di sempre.
Tentiamo di capire cosa sia successo.

E’ stata una serata molto difficile per Tom Brady: 5 sacks subiti e pressione costante.

Si parte, ed ecco la prima sorpresa: dopo aver vinto il coin toss, Atlanta, squadra estremamente abile a mettere punti sul tabellone nel primo drive, lascia partire New England, ed è subito three-and-out. Si sa, i Patriots hanno un conto aperto con il primo quarto del Super Bowl, periodo nel quale Brady non è mai stato in grado di togliere lo “zero” dal tabellone.

Palla dunque ad Atlanta, che pronti-via 37 yards guadagnate da Freeman, che complice l’ottimo lavoro dell’offensive line mette subito in chiaro che la difesa di Belichick dovrà non solo aver paura del mostruoso passing game dei Falcons, ma pure di quanto succederà via terra: Atlanta si ferma qua, perché il sack su 3&5 messo a segno da Trey Flowers costringe Bosher al primo punt del giorno per i Falcons, squadra non abituata a puntare.

Brady inizia a fare sul serio: Amendola, Hogan e White in rapida successione, ed ecco che i Patriots si affacciano nella metà campo Falcons con intenzioni bellicose, quietate dal pass rush di Atlanta, che prima con Upshaw e poi con Jarrett costringe New England al punt mettendo a segno due sacks in rapida successione. Ancora zero a zero.

Atlanta però non ha risposte al pass rush di New England, che con un sack diviso fra Sheard e Branch ferma un altro promettente drive di Atlanta sul terzo down: vuoi vedere che sarà un low scoring affair?

Brady connette subito con Edelman per 13 yards, e dopo due corse di Blount, ne arrivano altre 27, che portano i Pats di nuovo in zona punti: ed ecco arrivare un, rarissimo, errore dei Patriots. Blount right tackle run, guadagna 4 yards, ma pochi istanti prima di toccare il suolo, il rookie Deion Jones strippa il runningback del pallone e Alford recupera un fondamentale fumble: altri punti lasciati per strada dai Patriots, per i Falcons sarebbe fondamentale generare punti dal turnover.
Matt Ryan ci ricorda di avere dalla sua parte il receiver più dominante della lega e pesca Jones back-to-back per guadagni di 19 e 23 yards, che portano Atlanta sulle 29 dei Pats: da quel momento la palla viene affidata a Freeman, che con tre corse, fra cui quella decisiva da 5 yards, porta avanti i suoi: Falcons sette, Patriots zero.

Brady deve reagire subito, non può permettersi di uscire dal campo di nuovo a mani vuote, l’attacco di Atlanta sta iniziando a prendere fiducia ed a diventare problematico anche per la miglior scoring defense del 2016: three-and-out Patriots, White viene fermato ben dietro la linea del primo down, ed ora per New England la questione si complica.

Si complica, dicevo: Gabriel e Jones (con una toe drag catch sovraumana) muovono le catene con guadagni da 24 e 18 yards, e nonostante una chiara pass interference di Chung, Ryan trova il rookie Hooper per 19 yards, ma soprattutto per altri 6 punti, 7 perché Bryant non sbaglia l’extra point. Si fa brutta per New England.

Inutile il tuffo di Tom Brady (12): pick-six di Alford (23).

Brady appare sfiduciato e sorpreso dalla velocità della giovane difesa dei Falcons, che per l’appunto paga l’inesperienza, come testimoniato dalle tre third down conversions garantite da penalty difensive. Ma ecco, da questo momento in poi la razionalità esce dai giochi: sull’ennesimo terzo down di questo drive, il passaggio per Amendola è troppo lungo, Alford anticipa la giocata ed ecco a voi signori il primo pick six lanciato ai playoff della carriera di Brady, che non poteva scegliere momento peggiore, Atlanta è ora sopra 21 a 0 a poco più di 2 minuti da Lady Gaga.

Dal successivo drive dei Patriots arrivano solo 3 punti, in quanto una holding call su Bennett complica notevolmente la vita ai Pats costringendoli ad affidarsi a Gostkowski: fine primo tempo, Falcons 21 Patriots 3, proprio come tutti ci saremmo aspettati… vero?

E’ il momento di Lady Gaga, che inizia con un alquanto critico “This Land Is Your Land”, in quello che è l’unico accenno di protesta per una situazione che non ha bisogno di commenti: nonostante la surreale situazione che “Donnie Trump” sta creando, lasciamo la politica fuori dal Super Bowl, abbiamo mesi e mesi di offseason per inorridire per l’inettitudine del presidente americano. Lo show procede, Lady Gaga, che non sarà come gli Who o Tom Petty, ci sa fare, e l’halftime show vola via.
Scusami Lady Germanotta, but “I’m all about that action, boss”.

Si ricomincia ed è subito three-and-out Falcons, vitale per i Patriots, che almeno difensivamente, sembrano essere ancora vivi. Ma la difesa dei Falcons non è da meno, forzando lo stesso destino su New England, costretta al three-and-out pure lei.

Atlanta inizia bene il drive con 17 yards guadagnate da Gabriel, che dopo una corsa di Coleman si rende di nuovo protagonista con altre 35 yards: si mette male per i Pats, perchè Ryan trova Coleman per 6 yards in endzone, 28 a 3 Falcons.

Signori, da qua la questione inizia a diventare leggendaria: drive da 13 giocate, fra cui uno scramble da 15 yards di Brady, che poco dopo mette a segno il primo touchdown della partita connettendo con White per 5 yards, sei punti Patriots, che rimangono tali quando Gostkowski colpisce il palo destro nel successivo extra point. 28 a 9 Falcons, ma i Patriots sono ancora vivi.

Onside kick recuperato dai Falcons, ma la difesa di New England prende fiducia, e con un sack sul terzo down, diviso fra Flowers e Van Noy, riconquista il pallone, dando a Brady la chance di ricucire ulteriormente lo strappo.

Entra in partita il rookie Mitchell, trovato per tre volte in circa un minuto, ed eccoli qua: su 3&1 Brady connette con Bennett per 25 yards, portando New England sulle 7 di Atlanta, ma un sack di Jarrett su 3&10 costringe Belichick ad accontentarsi di un field goal, 28 a 12 Falcons, 16 punti di vantaggio per l’attacco numero uno della NFL.

Coleman guadagna 8 yards, per poi infortunarsi nella giocata successiva: 3&1 Falcons, un primo down sarebbe fondamentale, ma Hightower forza un fumble importantissimo, recuperato da Branch sulle 25 di Atlanta, i Patriots sono più vivi che mai. Entra Brady ed è subito sack del veteranissimo Freeney, ma poco dopo su 3&11, Brady trova Mitchell per un primo down d’importanza capitale: 8 yards per Amendola, seguite da altre 6 yards che vogliono dire 6 punti, sempre di Amendola, è touchdown Patriots, e la conversione da 2 ha successo, in quanto lo snap diretto a White coglie di sorpresa i Falcons, e il vantaggio si dimezza, passando da 16 a sole 8 lunghezze.

Sei minuti rimasti da giocare, New England è ancora viva ed ora la pressione è tutta su Ryan e sull’attacco dei Falcons, a cui basterebbero 3 punti per chiudere definitivamente i giochi: il drive parte nel migliore dei modi, la play action fake coglie di sorpresa i Pats e Freeman guadagna immediatamente 39 yards. Due giocate dopo, Julio Jones aggiunge altre 27 yards al proprio tabellino con una catch sulla sideline incredibile, e di fatto i Falcons sono in zona field goal: due giocate dopo Trey Flowers abbatte per l’ennesima volta il numero 2 di Atlanta, ed una successiva holding costringe la squadra di coach Quinn ad un impossibile 3&33, che obbliga i Falcons ad un altro, decisivo punt.

Ebbene sì, Edelman (11) questo pallone lo ha preso!

91 yards ed una conversione da due punti separano i Patriots dai Falcons: ci pensa Thomas Edward Brady, tranquilli. Subito 3&10 Patriots, convertito grazie ad Hogan, che guadagna 16 yards e tiene viva la speranza nel cuore dell’owner Kraft e di tutti i tifosi dei Pats. Mitchell, altre 11 yards, New England marcia: Edelman guadagna 23 yards con una catch assurda, d’importanza e dinamica simile alla gloriosa Helmet Catch di Tyree. La questione sta iniziando a diventare seriamente storica.

Altre 20 yards per Amendola, e New England entra il two minutes warning distante solo 21 yards dalla endzone.

James White aggiunge altre 13 yards, portando New England sulla 8 yards line: altre 7 yards per White, solo 91 centimetri dalla terra promessa. Handoff, palla a White, up the middle: 6 punti, 26 a 28 Falcons, che partita signori.

Serve la conversione da due, ed eccola servita: lancio sulla linea di scrimmage per Amendola, he won’t be denied, 28 a 28.

25 punti rimontati, al Super Bowl, mai successo prima: vincere questa partita significa entrare nella storia, per la prima volta nel caso di Ryan, o per la quinta volta, vero Tom?

I pochi secondi rimasti evaporano quando Atlanta non riesce a ricavare nulla dal possesso ed è costretta al punt: i Patriots provano una strana trick play, ma niente da fare, overtime.

Questa volta a lanciare la moneta non è Bush Sr., e New England vince il coin toss: riceveranno il pallone, un touchdown vorrebbe dire immortalità per Brady.

Brady è indemoniato, in sole tre giocate guadagna la bellezza di 38 yards, l’attacco dei Pats è ora infermabile. Edelman toglie le castagne dal fuoco per l’ennesima volta grazie ad una catch da 15 yards su 2&13, i Patriots sono sulle 25 dei Falcons con tutta l’inerzia del mondo: James White guadagna 10 yards, e sul successivo lancio Brady cerca Bennett, guadagnando una preziosissima pass interference, che dà il pallone a Brady sulla 2 yards line.
Incompleto Bennett.

Sweep, palla a White, Deion Jones non ferma White, assorbe un tackle, ma non cade: second effort, touchdown Patriots, rimonta completata, 31 unanswered points. New England è campione, Tom Brady e Bill Belichick ce l’hanno fatta: storia signori, davanti ai nostri occhi.

Saranno antipatici, molti li accusano di essere cheater, le loro vittorie sembrano essere scontate, sono sempre loro e sono sempre lì, ma quanto successo questa notte non ha precedenti, e dobbiamo rassegnarci: Tom Brady è veramente il Greatest Of All Time, New England è la miglior dinasty della storia del football ed immortalità sportiva garantita.

Dispiace per i Falcons dei volti nuovi di Quinn e Ryan, ma contro il destino non si può fare molto: 466 le yards lanciate da Brady, record per il Super Bowl, e pure il quarto Super Bowl MVP, il cerchio, aperto con le 4 giornate di squalifica per il Deflategate si è chiuso, la vendetta è servita, come New England nessuno.

Ma soprattutto, come Tom Brady, nessuno: facciamocene una ragione.