Yankees: future is bright, present maybe

Un mese e mezzo dall’opening day e gli Yankees hanno prepotentemente preso il comando della AL East assieme agli Orioles. In 37 incontri New York ha quindi già dato un chiaro segnale ai rivali di Boston che la division sarà tutt’altro che una passeggiata.

Articolo a cura di PlayitUSA

La nuova linea del front office, da lungo invocata non solo dalla fanbase più esigente degli USA ma dall’intero mondo del baseball, ha dato speranza per il futuro lasciando comunque delle certezze per il presente ad una franchigia che non vince la division dal 2012.

Il Payroll si è alleggerito e l’età media del 25 man roster è scesa. Di conseguenza a scendere sono state anche le aspettative di una tifoseria che manca alle WS dal 2009, ma che vede ora un progetto che non consiste nello sparare super contratti a destra e a manca a gente oltre i 30 anni. Forse questo calo di pressione è fra le ragioni di un’inizio di stagione come non se ne vedevano da qualche tempo nel bronx.

La fusione fra diverse generazioni nel roster sta dando grandi risultati a Joe Girardi con il miglior attacco della American League per distacco a quota 5.78 runs a partita. I Bombers comandano nella AL anche in fatto di Home Runs con ben 13 giocatori ad averne battuto almeno uno e naturalmente Aaron Judge, di cui parleremo più avanti.

Oltre alla potenza il batting order sta mostrando anche grande attitudine nel box con 155 walks guadagnate. Il risultato è una percentuale di arrivo in base oltre il 35%, seconda nella MLB solo a Washington. Come se non bastasse i Pinestripes una volta terminato il compito in battuta sono anche efficienti lungo il diamante con 29 basi rubate su 34 tentativi.

Nello specifico, Aaron Judge viaggia su numeri che finora sognava di avere anche in AAA. 14 fuoricampo in 34 gare, 1.149 di OPS e 29 RBI. Con i suoi 25 anni, il right fielder aveva già fatto capolino nelle majors l’anno scorso, tuttavia ad inizio stagione in molti lo davano in ballottaggio col più esperto Hicks. Judge ha però sbaragliato la concorrenza partendo dall’ottavo spot dell’ordine di battuta e scalando piano piano fino al quinto subito dopo Castro.

Girardi sta così ottimizzando le valide di Judge, che ha ora il record di punti segnati nella AL a quota 30. Probabilmente è solo un momento di estasi per Judge, che non può oggettivamente rimanere su questi numeri per tutta la stagione, ma è sicuramente una grande notizia per una franchigia che nel RF ha visto morire un papa ormai in declino (Beltran) e farsene subito un altro.

Da sottolineare poi come Aaron Hicks non stia avendo esattamente una brutta stagione. Il Jolly del campo esterno infatti è stato chiamato in causa in 28 partite con 19 apparizioni da titolare. Switch hitter di 27 anni, con una slash line .317/.457/.585, potendo giocare in ogni ruolo dell’outfield sarebbe titolare in almeno 28 franchigie del campionato. I numeri ma soprattutto i mega contratti di Gardner ed Ellsbury però non lasciano molto spazio di manovra all’ex Twins.

Per il resto l’attacco va davvero come un treno, Holliday ha già 25 RBI all’attivo, così come Castro che inoltre batte .340. In fondo al lineup anche Torreyes si sta facendo notare flirtando con il 30% di media in battuta. Nelle prime settimane ha rimpiazzato molto bene Gregorius e ora potrebbe insidiare Headley per il ruolo di terza base. L’unico a non aver ingranato è stato Greg Bird, ora nella 10 day DL e rimpiazzato in maniera non eccezionale da Chris Carter.

Il bullpen domina in lungo e in largo nonostante qualche acciacco e la non straordinaria partenza di Chapman (ora nella 10 day DL) con 5 punti subiti in 13 riprese. Da sottolineare invece nel reparto Tyler Clippard; 1.08 di ERA in quasi 17 riprese nonostante Girardi lo abbia già utilizzato ben 6 volte per 2 giorni consecutivi. Clippard dopo 14 stagioni sulla spalla continua inoltre a lasciare molta gente al piatto con 22 strikeout. Stesso numero di K per Dellin Betances, che ha però solamente 12 riprese all’attivo nelle quali ha riportato un solo punto concesso.

Con Betances e Clippard solidi rispettivamente nell’ottava e settima ripresa, il reparto sarebbe già di tutto rispetto considerato il discreto closer che Cashman ha riportato indietro dal Wrigley Field. Gli Yankees invece hanno finora potuto contare anche su di un altro rilievo andato in visita a Chicago nel 2016: Adam Warren. Il classe 1987 infatti ha lanciato per più di una ripresa in 10 delle sue prime 12 apparizioni per 21 IP totali e un ERA a quota 1.29.

Anche se meno spettacolare dei suoi compagni di reparto, Warren sembra così aver scalzato via Cessa nel ruolo di rilievo lungo, lasciando al messicano la speranza di unirsi al roster solo in caso di problemi fra i partenti.

Note di merito inoltre per Jonathan Holder ed il mancino Chasen Shreve, i quali però finora non hanno incontrato situazioni difficili con partite tutte più o meno già decise.

Nella rotazione la notizia migliore è che Luis Severino sembra aver raggiunto il livello delle Majors a 23 anni di età. Il dominicano è a 3.86 di ERA in 7 partenze nelle quali in 5 occasioni è arrivato a quota 100 lanci. Da sottolineare la W a Fenway Park con 3 valide concesse in 7 riprese. Con lui e Jordan Montgomery gli Yankees puntano forte al futuro, ma con speranze anche nel presente.

Il migliore della rotazione per ora è Michael Pineda. Il dominicano ha messo a referto appena 6 BB in 42 inning ed ha la miglior media punti subiti del reparto a quota 3.27. Se Pineda riesce a mantenersi su queste cifre un rinnovo per il 2018 sembra più che possibile.

Male invece Masahiro Tanaka. Trae in inganno il suo record (5-2), frutto del lavoro dell’attacco nelle sue uscite; 7.4 punti segnati ogni 9 inning lanciati dal giapponese contro i 2.9 con Severino. Con 22 milioni sul contratto una stagione da 5.8 di ERA non è di certo accettabile nonostante una shutout ottenuta proprio a Fenway Park.

Qui arriviamo dunque all’interrogativo principale della stagione dei Pinestripes, i quali se riusciranno ad arrivare ad ottobre, avranno a quel punto una marcia in meno dal punto di vista dei partenti. Se è vero che il nuovo avanza a grandi balzi è pur vero che Sabathia è ormai un pitcher da quarto o quinto spot in una rotazione da playoff e che manca un vero ace.

Anche se Tanaka dovesse risvegliarsi, un eventuale WC game contro Detroit, Minnesota o Texas vedrebbe un matchup quanto meno sfavorevole. In una serie contro Astros o Cleveland poi, gli Yankees sarebbero davvero da underdog nonostante l’attacco. In definitiva quindi la strada per il ritorno alle World Series è segnata, ma ancora molto lunga.