La rinascita dei Chargers

Dopo un avvio a dir poco orrendo i Chargers hanno saputo invertire la rotta trasformando un indecoroso 0-4 in un accettabile (per come si erano messe le cose) 5-6. L’inversione è stata più frutto di un cambio mentale che tecnico, infatti il livello del gioco dei californiani è sempre stato buono anche contro avversarie di alto calibro come gli Eagles e i Patriots. Il problema per loro è sempre stato chiudere le partite visto che negli ultimi due anni sono la squadra che ha dilapidato più vantaggi nel quarto quarto e negli ultimi due minuti, una statistica a dir poco frustrante sia per i tifosi che per i giocatori che hanno avuto il merito di continuare a lavorare nonostante tutti li dessero per spacciati.

Articolo a cura di PlayitUSA

I cambiamenti tecnico-tattici più importanti sono stati: il ritorno di Novak che nonostante non sia un gran kicker è stato in grado di dare più sicurezza di Youghoe Koo (a mio avviso il kicker peggiore della storia dei Chargers ed esperimento mal riuscito di Telesco), le migliori chiamate dei giochi offensivi, Lynn essendo un ex-running back nonché ex-running back coach puntava troppo sulle corse dando poche chance a un quarterback da Pro Bowl come Rivers e infine la difesa ha iniziato a creare turnovers e a segnare punti cosa che nella NFL del giorno d’oggi dove si gioca mediamente a punteggi altri è importante quasi come concedere pochi punti.

Il problema kicker è costato ai Chargers tre delle prime 4 partite e moltissime critiche in parte anche esagerate frutto della frustrazione, l’errore li è stato del front office che in un ruolo di pressione come quello ha messo un giocatore senza esperienza che è sembrata più una trovata di marketing che un effettiva scelta tecnica. Novak è stato il rimpiazzo ma a mio avviso non è abbastanza affidabile un uno scenario di postseason, i Chargers dovrebbero cercare nel prossimo draft un kicker con più range e sangue freddo. Anche se resto dubbioso per molti aspetti su coach Lynn gli va riconosciuto che ha saputo adattarsi alla squadra e cambiare il suo stile di gioco visto che la run first offense non aveva prodotto risultati accettabili.

La chiara dimensione di questa squadra è un attacco West Coast vista l’abilità di Rivers nel passare la palla e dei suoi ricevitori, tutti eccellenti route runners, il talento per quanto riguarda il reparto ricevitori non è secondo a nessuno nella NFL guidato da un ritrovato e fisicamente sano Keenan Allen e da un esperto Gates che nonostante il numero ridotti di snap giocati sta insegnando il suo ruolo al giovane e talentoso Hunter Henry. Per quanto riguarda il running game anche lì c’è uno dei talenti più puri della NFL, Melvin Gordon un running back completo ed esplosivo capace di big plays ma non sempre supportato a dovere da una linea priva di Slauson e Feeney che sta faticando molto più del previsto.

Per quanto riguarda la metà campo difensiva vi è stato un netto miglioramento delle coperture nelle secondarie purtroppo prive ancora una volta di Jason Verrett ma il ritorno della safety Tre Boston ha aiutato molto la difesa di coach Gus Bradley. La questione Bradley e il suo modo di mettere la difesa in campo è stata un’altra chiave di volta per il miglioramento dei Chargers. L’anno scorso giocavano una 3-4 di base mentre con Bradley una 4-3 che vede Bosa e Ingram defensive end e Liuget defensive tackle, ruoli abbastanza diversi da quelli richiesti nella 3-4 di coach Pagano.

L’adattamento non è stato semplice ma si vedono ottimi risultati soprattutto contro i passaggi dove sono la quarta forza della NFL mentre faticano a fermare le corse dove sono ultimi. Per quel che mi riguarda i Chargers ora sono nella top 5 della Lega e la seconda forza nella AFC dopo i Patriots ma per loro c’è ancora molta strada da fare per poter parlare di Super Bowl, il talento e le possibilità ci sono ma devono rimanere concentrati come nelle ultime partite per non tornare ad avere i soliti cali psicologici pagati a caro prezzo in passato che gli hanno esclusi dall’élite della NFL.