NFL Week 1: lasciate perdere i pronostici

Ritornano gli appuntamenti settimanali di PlayitUSA! Siete pronti? Buona lettura!

Senza Winston -ma anche con- Tampa Bay era vista da chiunque come vittima sacrificale dei Saints, squadra che può contare su uno dei migliori attacchi della lega ed una difesa in continua crescita: il 48 a 40 con cui i Bucs hanno sorpreso New Orleans è arrivato al termine di una pessima prova da parte della difesa di coach Payton, costantemente trovata impreparata sulle deep balls e travolta dalla totale mancanza di paura del loro barbuto quarterback. Fitzpatrick ieri si è comportato meglio di qualsiasi altro signal caller nella lega, ed è tutto dire viste alcune prove, ma lanciare 417 yards trovando la end zone in cinque occasioni -fra cui una in cui ha portato personalmente l’ovale nella terra promessa- contro una squadra del calibro dei Saints è stato assolutamente magnifico da vedere: a nulla sono servite le 439 yards di Brees, i tre touchdown totali di Kamara o le 180 yards di Michael Thomas, con un Fitzmagic così non ce n’è veramente per nessuno. Forse ho esagerato un po’, ma che vittoria incredibile quella dei Buccaneers.

Fitzpatrick non ha paura di nulla.

Ciò che più fa notizia è che i Browns non abbiano perso; d’altro canto non hanno neppure vinto: dopo 70 minuti di errori, pioggia torrenziale e “guarda come ce la caviamo bene anche senza Bell” Pittsburgh e Cleveland hanno dovuto accontentarsi di un rarissimo pareggio, un 21 a 21 che per come è arrivato potrebbe stare più stretto ai Browns. Non vincere una partita nella quale gli avversari hanno commesso sei turnovers è parecchio beffardo, ma la pioggia battente non ha mai permesso a Taylor e compagni di stabilire un ritmo offensivo e tutta l’inerzia creatasi grazie ai turnovers si è velocemente dissipata three-and-out dopo three-and-out; dopo aver rimontato un 21 a 7 che sembrava averli precocemente messi fuori gioco, Cleveland ha avuto l’opportunità di vincerla nei regolamentari, non fosse che Taylor invece di cercare di guadagnare una decina di yards con una palla corta per rendere più abbordabile il seguente field goal -tutto ciò a pochi secondi dal termine- abbia provato a spingere l’ovale in profondità, venendo intercettato. Nei seguenti supplementari nessuna delle due squadre è riuscita a prendere il sopravvento, ed entrambe dopo un apparentemente interminabile scambio di punts hanno avuto l’occasione di portare a casa la contesa tramite piazzati: prima Boswell ha sbagliato di poco meno di un metro poi a Gonzalez è stato bloccato il calcio che avrebbe dato a Cleveland quella tanto agognata vittoria. Sugli scudi Conner che ha guadagnato 192 yards e messo a segno due touchdown, mentre dall’altra parte Garrett è risultato infermabile mettendo a segno due sacks e due fumbles.

L’imbattibilità di Garoppolo è finita e forse è meglio così: San Francisco ha portato Minnesota al limite, ma alla fine è stata costretta ad inchinarsi al cospetto dei Vikings che vincendo 24 a 16 hanno celebrato nel migliore -nonché l’unico- dei modi l’esordio di Cousins. Intendiamoci, i 49ers non sono quelli delle prime dieci giornate dello scorso anno, i miglioramenti in entrambi i reparti sono piuttosto evidenti, ma contro una difesa come quella dei Vikings per portare a casa la W è necessario essere pressoché perfetti e Jimmy G non lo è chiaramente stato: con 15 completi su 33 passaggi l’ex backup di Brady è stato in grado di mettere insieme qualche buon drive e di guadagnare yards pesanti in più occasioni, ma i tre intercetti lanciati -fra cui una pick six- si sono rivelati fatali per i ‘Niners. Buona prova di Cousins: 244 yards, due touchdown e pochissimi errori commessi. A volte per vincere basta semplicemente non sbagliare.

Esistono modi per neutralizzare Tyreek Hill?

C’era molta curiosità attorno a Patrick Mahomes e pure per una buona ragione, a quanto pare. Aiutato dal prodigioso Tyreek Hill, Mahomes ha condotto Kansas City ad un ottimo successo contro i rivali divisionali di Los Angeles, un 38 a 28 che dà loro ottimi motivi per guardare al futuro con fiducia ed un po’ di sana esaltazione. Tyreek Hill, dicevo, ha messo insieme una delle partite più mostruose a cui possiate assistere: tramite undici miseri tocchi il velocista di KC ha trovato la end zone ben tre volte, guadagnando 169 yards tramite ricezioni -a cui vanno aggiunti due touchdown- e riportando un incredibile punt to the house per 91 yards in quello che era il primo pallone toccato dai Chiefs in questa stagione. Mahomes anche se in alcune occasioni ha messo in evidenza tutta la sua mancanza di esperienza è stato pressoché perfetto completando 15 passaggi per 257 yards e ben quattro touchdowns.
Per scrivere la parola fine sotto a Titans-Dolphins ci sono volute ben sette ore: due interruzioni di un paio di ore per temporali hanno costretto le due squadre ad un pomeriggio di passione che ha visto Miami uscire vincitrice 27 a 20, trascinata da un discreto Tannehill -230 yards con un paio di touchdowns ed intercetti lanciati- e da un devastante Kenny Stills, che con due touchdown ha dato ai suoi la prima vittoria della stagione. Malissimo Mariota -uscito per infortunio dopo aver lanciato due intercetti- ed i Titans in generale, che oltre ad aver perso la contesa molto probabilmente saranno costretti a rinunciare a Delanie Walker per tutta la stagione a causa di un infortunio alla caviglia.

A rendere interessante questa prima giornata ci hanno anche pensato alcuni ritorni eccellenti: vediamo come si sono comportati Luck, Watson e Bradford.
La buona notizia è che Luck sembra essere sulla strada giusta per tornare quello di un paio di anni fa, la cattiva è che i Colts siano stati battuti dai Bengals 34 a 23 in una partita molto più chiusa di quanto il punteggio possa far credere: a circa un minuto dal termine, sotto di quattro lunghezze, Luck aveva pescato Doyle nei pressi delle 20 dei Bengals per un buon guadagno, solo che di lì a poco l’esperto tight end ha perso il controllo dell’ovale permettendo a Fejedelem di recuperarlo e portarlo nella end zone avversaria per il touchdown della sicurezza. Buona prova quella di Luck che completando 39 dei 53 passaggi tentati ha guadagnato 319 yards e messo a segno un paio di touchdowns, mentre dall’altra parte va lodata la prestazione di Mixon che con 149 yards dallo scrimmage ed un touchdown ha fatto sembrare un genio chiunque lo abbia definito come uno dei giocatori più pronti ad esplodere.

Gronk per i sei punti? Quante volte lo abbiamo già visto?

C’era molta curiosità attorno allo scontro fra Watson e Brady e nonostante il risultato finale ci parli di una contesa piuttosto serrata, la prestazione dell’elettrizzante QB di Houston è stata tutt’altro che convincente: completando a malapena il cinquanta percento dei lanci tentati Watson non ha mai messo i compagni in posizione di vincere ed il 27 a 20 con cui New England ha suggellato il primo successo stagionale sembra essere fin troppo generoso con Houston. Buona prestazione di Brady, che per far fronte alla presunta carestia di ricevitori ha rifornito spesso e volentieri l’affidabile Gronk che ha guadagnato 123 yards e messo a segno un touchdown.
Poco da dire sul 24 a 6 con cui Washington ha annullato Arizona. Per più di tre quarti Arizona non è stata capace di creare assolutamente nulla in attacco, venendo costretta a miriadi di three-and-out, mentre dall’altra parte Smith faceva quello che sa fare meglio, ovvero gestire alla perfezione il cronometro ed un attacco che sembra essere più buono di quanto uno potesse credere: Peterson ha guadagnato ben 96 rushing yards e si è tolto l’enorme soddisfazione di mettere a segno il centesimo touchdown della sua magnifica carriera, Smith ha completato il 70% dei propri lanci trovando la end zone in due occasioni e Chris Thompson ha dimostrato di essere uno dei giocatori più elettrizzanti della lega guadagnando 128 yards in soli undici tocchi.

Questa prima domenica verrà ricordata molto volentieri da Baltimore, Denver e Carolina.
Contro quella che potrebbe facilmente essere la peggior squadra della lega, Baltimore ha messo insieme una partita pressoché perfetta seppellendo 47 a 3 degli inguardabili Buffalo Bills: sotto i ripetuti colpi di una difesa indemoniata e di una pioggia torrenziale, Peterman è stato in grado di completare solamente 5 dei 18 lanci tentati per 24 yards e due intercetti, costringendo coach McDermott a far esordire un altrettanto inefficace Josh Allen. A Joe Flacco probabilmente la pioggia non ha dato alcun fastidio, dato che ha completato il 73% dei passaggi, trovando i sei punti in ben tre occasioni: molto democraticamente Flacco ha lanciato un touchdown a John Brown, Michael Crabtree e Willie Snead, ovverosia ogni ricevitore arrivato tramite free agency nel tentativo di ravvivare un passing game da anni insipido. Presto per dirlo, ma questo Flacco sembra essere fatto di una pasta completamente diversa rispetto a quella degli ultimi anni.
Al termine di una partita ricolma di errori, Denver l’ha spuntata su Seattle concludendo 27 a 24: Wilson e Keenum hanno lanciato complessivamente cinque intercetti, ma nonostante un ottimo Sanders -135 yards ed un touchdown- a prendersi la prima pagina ci ha pensato il divino Von Miller, che aiutato dalla recidiva linea d’attacco dei Seahawks ha raccolto tre sacks. Il running game di Seattle sembra migliorato -e vede in Carson il proprio faro- ma come spesso negli ultimi anni Wilson ha dovuto giocare sotto costante pressione e contro il pass rush di Denver ciò può essere pagato a caro prezzo.
Il minimo sindacale di Newton ed una difesa impenetrabile hanno dato a Carolina un prezioso successo sui Dallas Cowboys, la cui mancanza di ricevitori è stata palesata più e più volte: i Panthers resistendo ai timidi tentativi di rimonta di Prescott e soci hanno portato a casa un 16 a 8 su cui Dallas dovrà riflettere a lungo, in quanto affacciarsi alla regular season senza poter contare su un corpo ricevitori capace di guadagnare un minimo di separazione è un qualcosa di inaccettabile vista la consapevolezza di un front office che per mesi ha provato ad autoconvincersi che per vincere sia sufficiente rifornire Zeke.

Nonostante un pazzesco touchdown da 68 yards, l’esordio di Barkley non ha portato bene ai New York Giants, sconfitti 20 a 15 dai Jacksonville Jaguars: la difesa dei Jags sembra aver ripreso da dove si era fermata annullando per lunghi tratti l’attacco di New York, che dal canto suo sembra indubbiamente essere complessivamente migliorata rispetto alla scorsa stagione. Assolutamente non impressionante la prestazione di un Bortles sul quale la pressione potrebbe aumentare ancora di più: l’entità dell’infortunio di Fournette determinerà se dovrà essere lui a trovare un modo di mettere insieme qualche scoring drive qua e là o se potrà affidarsi ancora al proprio runningback ed esplorare le possibilità garantitegli dai play action passes.

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Concludiamo il nostro viaggio con l’ultima partita in programma, ovvero il “derby” Bears-Packers: dopo essere stati sotto per quasi tutta la partita ed aver visto Rodgers uscire dal campo per un problema al ginocchio, Green Bay è riuscita a rimontare -grazie ovviamente al ritorno del numero 12- ed a battere in extremis Chicago per 24 a 23.
Sotto di venti lunghezze a metà del terzo periodo di gioco, Rodgers è stato costretto a mettere insieme una furiosa rimonta trovando la end zone prima grazie a Geronimo Allison, poi al solito Davante Adams ed infine, a poco più di due minuti dal termine, grazie ad un magnifico Randall Cobb in grado di trasformare un passaggio di 15 yards in un’esaltante cavalcata da 75: a quel punto Chicago, sotto di una sola lunghezza, avrebbe avuto tutto il tempo del mondo per trovare la vittoria grazie ad un field goal, ma su 4&10 a Trubisky è stato strappato l’ovale dalle mani da Nick Perry che così facendo ha garantito la vittoria ai suoi. Mostruosa la prima in maglia Bears di Mack: uno strip sacked una pick six -forse- avranno fatto riflettere Gruden, anche se non sono disposto a giurarci.

Se il buongiorno si vede dal mattino, siamo davanti ad una stagione pazzesca.